Festival Esoterici

 

 

Rito del  Solstizio d’Inverno   (21 – 23 dicembre)

l rituale magico più importante del mese è la celebrazione del Solstizio d’Inverno,

la notte più lunga dell’anno Il rituale per festeggiare il Solstizio è di origine celtica, può essere collettivo oppure individuale Stendete sul tavolo dove farete l’altare un panno bianco o rosso, mettete a destra un incensiere con carboncino ed incenso liturgico a sinistra un mazzo di fiori di stagione, una piccola pagnotta un coltello e del succo d’arancia, al centro tre candele 2 di colore nero ed una di colore rosso, a formare un triangolo con la punta in alto, due pietre una di ametista ed una di quarzo ialino. Preparate dei bicchieri, dopo aver acceso l’incenso, accendete le candele, poi ripetere tre volte:

«Entrino in noi le forze dell’universo,

rinasca in noi la vita con la rinascita del sole,

che la luce dello spirito ci illumini e ci indichi la strada,

perché  possiamo sempre camminare nel bene sulla via dell’amore Infinito.

Che il male passato possa essere cancellato dalla Luce

e che la memoria possa essere guarita dall’amore universale e così sia.»

A questo punto verrà tagliata col coltello la pagnotta e distribuita una fettina a ciascuno dei presenti,
verrà poi versato del succo d’arancia nei bicchieri e distribuito uno a ciascuno dei partecipanti
per brindare insieme al Sole.

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Celebrare Beltane

Beltane é il Sabbat Wiccan con il quale molti pagani scelgono di celebrare la fertilitá della terra. Questo Sabbat celebra la nuova vita ed é caratterizzato dal fuoco, dalla passione e dalla rinascita, quindi, esistono molti modi creativi per celebrarlo.

Il Dio Cornuto è raffigurato anche come un capro, se festeggiate Beltane all’aria aperta o abitate in campagna potete usare per il Dio e la Dea un simbolo vivo come questa simpaticissimo capretto incoronato.

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Colori di Beltane

Questo é un momento in cui la terra é rigogliosa e verde come l’erba nuova e alberi che si risvegliano dopo il lungo sonno invernale, perció usate molto verde, i colori brillanti dei fiori – il giallo dei narcisi e dei denti di leone, il viola dei lillá, il blu di un cielo di primavera o di un uovo di pettirosso. Scegliete uno o piú di questi colori per decorare il vostro altare con tovaglie, candele, nastri colorati e tutto quanto la vostra fantasia vi suggerisce.

I simboli di Beltane>

Il periodo di Beltane é il momento in cui, in quasi tutte le tradizioni religiose, l’energia maschile del Dio é al suo massimo grado di potenza, spesso raffigurata con diversi simboli maschili o un fallo eretto. Altri simboli dell’energia fecondante sono corna, bastoni, ghiande e semi. Fate in modo che sul vostro altare figuri almeno uno di questi simboli, ad esempio, potete porre una ciotolina con dentro dei semi, delle ghiande o dei frutti di stagione.
Il simbolo di Maggio piú conosciuto e forse anche più antico al mondo é l’Albero di Maggio, un grande palo alla cui sommitá sono legati dei nastri, simbolo dell’albero cosmico o Asse che regge l’Universo unendo Cielo e Terra. Sarebbe grazioso e indicato costruirne uno in miniatura per il vostro altare, sará un simbolo maschile eccellente, superabile solo con un bonsai decorato con nastri e fiori, infatti, in alcune culture, il palo era sostituito da un vero albero. Beltane é anche il momento di massima feconditá del grembo della Dea Madre. Lei é la terra, calda e accogliente dei semi che attende che crescano in lei.

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Fra i simboli della Dea vi sono i fiori di Mandorlo, una corona realizzata con questi fiori è appesa alla porta di casa propizia ai suoi abitanti il favore della Grande Madre.

Perció aggiungete sull’altare i simboli della Dea, come una statua, un calderone, una coppa, o altri oggetti femminili.
La cosa migliore é fare in modo che il maschile e il femminile si compenetrino, come i semi in una coppa, oppure una statua con il dio e la dea abbracciati, fiori e nastri sull’Albero di maggio. Qualsiasi elemento circolare, come una corona di fiori o un anello, puó essere usato per rappresentare la Dea.

Fiori e Feiries

Come detto Beltane é il momento in cui la terra si risveglia, secondo molte
tradizioni i regni della natura sono regolati e protetti dai Feiries,
esseri fatati che in primavera sono particolarmente indaffarati.

La tradizione vuole che i Feiries proteggano e portino buona fortuna alla casa
o il giardino che li ospita, e onora. Se volete tener fede a questa tradizione
inserite nell’altare e in casa fiori freschi in vasi o raccolti in corone. In
alcune parti dell’Inghilterra e l’Irlanda é usanza preparare delle offerte
dolciarie per i Feiries domestici come le Frittelle al Miele

Il Festival del Fuoco

Beltane é una delle quattro feste del fuoco ed é costume popolare tinere un
faló all’aperto attorno al quale si eseguono danze, in altre tradizioni i
partecipanti saltano sui fuochi durante la festa.

Tuttavia, in epoca moderna il faló puó essere poco pratico persino per chi ha a
disposizione uno spazio aperto (ad esempio per accenderlo spesso bisogna
richiedere dei permessi) perció potete giovarvi del fuoco mediante l’uso di candele
o calderoni.

Altri simboli di Beltane che utilizzati per decorare l’ altare e la casa sono:

Insetti impollinatori come le api, le farfalle o i calabroni;

Piante ed erbe come il rosmarino, la salvia, il basilico, la menta, la lavanda, mandorle, angelica, frassini, campanule, potentilla, margherite, olibano, edera, calendula, asperula;

Cestini di Maggio: si tratta di piccoli cestini decorati con fiori, nastri, rametti fioriti o con gemme, caramelle e dolcetti. Un’antica usanza celtica per il Primo Maggio vuole che si appenda alla maniglia della porta dell’amico del cuore o del vicino di casa, il cestino di maggio. Dopo aver suonato il campanello, si fugge per evitare di essere visti, in caso contrario ci si scambia un bacio benaugurale.

  •  Miele, avena, latte: tradizionali primizie della stagione.
    • Frutta come ciliegie, mango, fiori di melograno, pesche: anche queste primizie stagionali simboli, come le precedenti, di fertilitá e abbondanza.
    • Palchi o corna: simboli del Dio e della sua virilitá.
    • Spade, lance, frecce: altri simboli del Dio

altare beltane

 

Litha – Solstizio d’Estate (21 Giugno)

Intorno al 21 Giugno il Sole raggiunge lo Zenit, cioè il punto più alto sopra di noi. Il giorno così si spinge fino alla sua massima durata e la notte è la più corta dell’anno. In questo giorno inizia l’estate astronomica, mentre siamo nel pieno dell’estate agricola, il Solstizio d’Estate viene anche chiamato il giorno di Mezza Estate, mentre i celtici chiamavano questo giorno Litha dal nome di una antica Dea simile a Demetra/Cerere.

Come il Solstizio d’Inverno e i due Equinozi, questa festa è un periodo di stasi, un momento in cui il Sole si trova in precario equilibrio e per qualche giorno sembra fermo sull’orizzonte e gli antichi svolgevano riti perché il Sole ricominciasse il suo ciclo infinito.

Il Solstizio d’Estate è un grande punto di passaggio della Ruota dell’Anno, si passa dalla fase crescente del Sole, periodo che va dal Solstizio d’Inverno al Solstizio d’Estate in cui il giorno cresce sulla notte, alla fase calante del Sole, periodo che va dal Solstizio d’Estate al Solstizio d’Inverno in cui la notte cresce sul giorno. Nei miti nordici questo passaggio è rappresentato dall’eterna lotta tra il Re della Quercia, sovrano della parte crescente dell’anno, e il Re Agrifoglio, regnante della parte calante dell’anno. Lo scontro tra i due Re avviene durante i Solstizi, durante il Solstizio d’Estate il Re Quercia muore per lasciare posto al Re Agrifoglio, mentre durante il Solstizio d’Inverno il Re Agrifoglio perisce per far si che il Re Quercia possa Regnare. Quando uno dei sovrani muore va nel regno della Dea Arianrhood (ruota d’argento) per ritemprarsi in attesa della rinascita. Questa battaglia è comune in molte mitologie, esempi sono riportati nel “Ramo d’Oro” di Freazer, e nei libri di Robert Graves.

Anche in molte tradizioni Wiccan questo duello viene simbolicamente riproposto, infatti il mito del Re Agrifoglio e del Re Quercia è presente nella ritualistica Gradneriana e Alexandriana, come di molte altre tradizioni più tarde.

Molte sono le antiche credenze e usanze collegate al Solstizio d’Estate, una festa indubbiamente collegata alla fertilità dei campi, infatti ciò che era stato piantato in precedenza comincia a farsi visibile, la Terra è rigogliosa, molti frutti e ortaggi vengono raccolti e mangiati o venduti, per permettere il sostentamento della comunità. Questo si ribaltava nei riti e negli usi delle popolazioni, in alcuni paesi, come il Galles per esempio, c’erano e ci sono usanze legate alla fertilità della donna e dell’uomo o alla divinazione nei riguardi dell’amore.

Nella fase di cristianizzazione delle feste rurali al Solstizio d’Estate è stato sovrapposto la festa di San Giovanni, che è considerata una festa per la raccolta di molte erbe, tra cui l’iperico che è l’erba di San Giovanni, molte sono le tradizioni legate a questa festa, la più conosciuta è la raccolta della rugiada della notte tra il 23 e il 24 Giugno. La rugiada raccolta in questa notte avrebbe capacità taumaturgiche di ogni tipo e in magia è utilizzata per molti incanti. Altre sono le tradizioni, in parte dell’Italia viene messa all’aperto una brocca d’acqua con all’interno un chiaro d’uovo, in Lombardia viene chiamata la barchetta di San Giovanni, e al mattino del 24 si riprende la brocca e in base alla forma che ha assunto il chiaro d’uovo ne si traggono auspici per il proseguo dell’anno, specialmente in amore, in Brianza se la forma dell’uovo assomiglia ad una barca gli auspici sono ottimi.

Inutile dire che molte di queste tradizioni sono legate al mondo rurale e pagano, assorbite però dalle festività religiose cristiane senza però snaturarne le origini e il senso delle stesse.

Essendo il Solstizio d’Estate un punto di passaggio focale nell’anno agricolo e astronomico è e rimane una festa dedita alla fertilità, ma soprattutto all’introspezione, si dovrebbe analizzare il periodo percorso per poter nello sprint finale della Ruota dell’Anno porre in essere quegli aggiustamenti necessari per avere un ottimo “raccolto” nelle festività successive.

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Il Rituale di Imbolc

Nella tradizione celtica questa ricorrenza veniva
chiamata Imbolc e segnava appunto il passaggio tra
l’inverno e la primavera, tra il momento di massimo buio
e freddo e quello di risveglio della luce.
Era legata alla triplice Dea Brigit, divinità del fuoco,
della tradizione e della guarigione.
Anche questa festa venne poi trasformata in età cristiana
e il ruolo della Dea affidato alla figura di santa Brigida,
a cui vengono attribuite tutte le caratteristiche della divinità,
in particolare quella del fuoco sacro.
Al giorno d’oggi la festa della Candelora è più conosciuta per
l’aspetto rituale della benedizione dei ceri.
Il nome stesso deriva dall’usanza di benedire e distribuire ai
fedeli le candele, così come viene fatto in tanti momenti della
vita cattolica.
Ma il simbolo della festa è il ritorno della luce
e della bella stagione, con la sconfitta delle forze del buio
e del freddo.

Rituale di Imbolc (candelora)

Cosa occorre: Una candela bianca, una candela verde, e una coppa di latte. Una pianta da mettere sull’altare. “Io creo cosi’ uno spazio sacro, In un giorno che non e’ un giorno, in un posto che non e’ un posto, Oggi e’ un giorno che non e’ un giorno, Tutti i rancori e i dolori, adesso lontani, Cosi’ tutto qui sara’ giusto e onesto, Questo e’ un posto di magia, amore e fecondià’.”   Ora visualizzare la Dea, una donna splendente, all’inizio della gravidanza, circondata da luci di candele, come tante piccole stelle . Essa e’ giovane, feconda, florida la Dea e’ feconda , e quindi Donna con tutte le sue forme, piena di promesse e di entusiasmo. Inoltre, allo stesso tempo, Ella non e’ una persona, in senso stretto: essa è l’onnipresente profondità  della percezione della Natura, del Mondo Intero. E’ anche chiamata Gaia, madre di tutte le cose, portatrice della primavera e della rinascita. A questo punto, Ella sara’ presente. Accendete la candela Bianca dicendo: “L’inverno e’ stato lungo, nelle nostre case lo abbiamo vissuto insieme. Nell’inverno noi abbiamo scoperto la gioia della casa e della terra, e il piacere di una vita semplice. Attraverso l’inverno , Dea, tu hai dormito, meravigliosa, Bianca Dea, rinfrescaci, come ci rinfreschi ogni mattina. Dea, noi ti ringraziamo per essere tornata.” Prendi la candela Bianca e accendi con essa la candela Verde.

A quel punto, spegni la candela Bianca. Ora recita: “La ruota gira, tu rinasci e ritorni tra noi. Tu sei parte di quel ciclo. Il Bianco cede il posto al verde, e la nuova vita torna a fiorire. Nel tuo amore, ci dai questi regali di nuova vita e doni noi a loro, cosi’ che possiamo goderne. Dea, noi ti ringraziamo.” Bevi parte del latte, pensando al significato della festa e a quello che hai detto su di essa. Quando sarai rilassato e  tranquillo recita per tre volte: “Come sta venendo la stagione della vita, Madre, io chiedo a te nuova vita in me” e così sia.

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